Cenni storici di Gavoi
.:. Le Origini .:. La Storia
.:.Ancora incerte le origini e il significato di Gavoi: comunità, recinto di bestiame, accrescitivo di Gavino, il Santo turritano al quale è intitolata la Chiesa parrocchiale. Gavoi
viene citato più volte nell’elenco dei centri abitati sardi che nella metà del secolo XIV versano le decime alle curie di Roma(Diocesi di Santa Giusta)
.:.Tra il 1960 e il 1961 in località San Pietro alla stretta di pudagiolu venne costruita una diga. Si formò così il lago artificiale di Gusana che fa parte di un sistema idraulico e idroelettrico completato nel 1962.Questo comprende sul Taloro due sbarramenti: qu
ello di Cucchinadorza e quello di Benzone. La capacità del lago è di circa 60 milioni di metri cubi di acqua e si estende per una superficie di 2,4 di Km quadrati.L’invaso è sito nel territorio di Gavoi nella Barbagia di Ollolai e riceve l’acqua dal versantesettentrionale del Gennargentu. I suoi maggiori tributari sono il rio Taloro nella zona di Gusana e il rio Aratu: entrambi scorrono in piccoli altopiani, gole di granito e piccole valli All’uscita del lago di Gusana il Taloro segue un percorso Est-Ovest e si versa nel lago Omodeo. Nel bacino del Taloro sono dislocati i paesi di Gavoi, Ovodda, Olzai, Teti e Tiana, Fonni. In questi ultimi anni le acque del Gusana vengono utilizzate anche per integrare l’acquedotto del Govossai che fornisce acqua potabile a Nuoro e ad altri centri del Nuorese.
.:.La Chiesa di San Gavino (XVI sec.), di stile tardo-gotico, ha una interessante torre campanaria alta 30 metri, un bel rosone gotico e all’interno un fonte battesimale in marmo con
sormontato un tempietto ligneo poligonale con decorazioni ad intaglio del 1706; tra le opere lignee della stessa epoca: il coro (castagno e noce) ed il pulpito barocco assieme a due confessionali in legno dorato e dipinto di epoca barocca, recentemente restaurate. Le vecchie campane della Chiesa di San Gavino portano le date: 1586 e 1591 e sono conservate all’interno della stessa.
.:.Ponte Romano Sul rio Gusana c’è un ponte romano che risale a II-III secolo dopo Cristo e una strada romana che collegava Kalaris-Ulbia. Non distante inoltre c’è un altro ponte romano (Su Vicariu) a circa un chilometro da Fonni. Strade e ponti venivano costruite man mano che avanzava la penetrazione romana. I barabaricini furono sconfitti dopo lunghe battaglie.
::::: Gavoi, centro (3.000 abitanti )della Provincia di Nuoro, nella Barbagia di Ollolai, Barbagia abitata dalle popolazioni dell’interno che avevano scelto come rifugio le zone del massiccio del Gennargentu.
Questo è il territorio (3.150 ettari), che partendo dall’altopiano di Lidana, dai boschi maestosi di Soorenti e Goddoro hanno portato l’allevamento della pecora in tutta l’isola. I pascoli non sono sufficienti ad ospitare le greggi ed il pastore gavoese, è da sempre alla ricerca delle grandi Tanche del Campidano, nella Nurra, nella Giara, nel Marghine.A sud le annose querce di Littoreli, aceri minori, agrifogli e biancospini hanno assistito al passaggio di Don Leonardo Alagon nella primavera del 1473 per spartire tra le ville di Gavoi e Ovodda, i salti di Oleri abbandonati a causa della peste del 1398-1401. Poco distante il roccione di Lopène (luogo di pena), secondo la legenda si consumava l’atroce sacrificio dei vecchi che avevano superato i 70 anni, non più in grado di lavorare.Gli stessi figli li immollavano al Dio Kronos spingendoli dall’alto dirupo, per avere una bocca in meno da sfamare. Nel fondo valle il rio Aratu scorre fiancheggiato da pioppi e ontani. Numerose sorgenti e torrenti hanno alimentato gore e canali d’irrigazione. Sono due i corsi d’acqua più notevoli, il rio Mannu che solca il territorio da Nord-Est fino ad immettessi nel lago di Gusana; il rio Aratu che nasce nel
Bruncusoina e scorrendo verso Nord raggiunge la vallata del baciano artificiale del Gusana. Il lago è popolato da trote, persici, tinche e carpe.Boschi ininterrotti di lecci e sughereti nascondevano rocce e cielo e offrivano rifugio agli animali selvatici.Un manto verde cinge il paese, e nel verde, i tetti rossi si confondono e si rincorrono.Case solide di granito scivolano sul pendio fino ad aginarsi in un naturale anfiteatro, ai piedi di Pisanu Mele, Cohoddio, Brundiohone che sbarrano la strada ai venti.
:::::: Santuario della Madonna d’Itria”SA ITRIA” l’ultima domenica di luglio Santuario campestre della Madonna di Sa Itria (8 km da
Gavoi), con corse di cavalli arabi-sardi e manifestazioni folcloristiche, spuntini all’aria aperta con grandi bevute, festa religiosa che ogni anno porta nel santuario numerosi novenanti e credenti nei “Muristenes”. Il mercoledì “Sa Ghirada”(il rientro a cavallo dal santuario al paese).