“MAESTRO FRANCO SALE” IL GAVOESE CHE HA GIRATO IL MONDO SUONANDO IL CONTRABBASSO

18 Gen, 2024 | Gavoi

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Nelle scorse settimane si è svolto a Gavoi, nella Chiesa di San Gavino, un concerto musicale in omaggio a Franco Sale, rinomato conosciuto ed apprezzato contrabbassista di livello nazionale e internazionale.

Innanzi tutto a nome di zio Franco ringrazio l’Amministrazione Comunale di Gavoi, il Sindaco Salvatore Lai, l’associazione Sardegna di Dentro, che hanno promosso questa iniziativa per mettere in risalto la sua carriera, che in pochi a Gavoi conoscono.
Ringrazio Don Michele per la sua disponibilità, Aldo Urru, il Maestro Simone Pittau e l’Orchestra da Camera della Sardegna, Rinaldo Asuni, Andrea Piras, Maurizio Turriziani, Tommaso Spada e Francesca Pittau che con la loro competenza e professionalità fanno onore a Franco, che al momento per motivi di salute, non è in grado di suonare e di ringraziarvi in prima persona.

Franco nasce a Gavoi il 17 aprile del 1949: terzo di 5 figli di Caterina Ibba-Sedda e Giovanni Sale-Zurru. Già da piccolo ha la possibilità di avvicinarsi al mondo della musica grazie ai numerosi artisti del paese: fondamentale per lui fu la conoscenza di tiu Pera Tzidu, lo zio di zia Mariangela Cidu. La loro era una famiglia di musicisti: tiu Pera Tzidu suonava la fisarmonica, il babbo di zia Mariangela (tiu Bainzu Tzidu) suonava il mandolino, tia Vittoria suonava il pianoforte, e un’altra sorella (forse Caterina) suonava la viola. Fu lui a scrivere il ballo di Gavoi per fisarmonica, eFranco amava proprio sentire suonare il ballo sardo; ne rimaneva affascinato.
Un altro gavoese, da cui Franco trasse ispirazione, era un suo vicino di casa (del rione San Giovanni, dove all’epoca viveva con la sua famiglia): Tiu Pera Ladu…che suonava la tromba, e su pipiolu.

La prima persona alla quale Franco manifestò il suo amore per la musica fu la madre (Caterina Ibba). Anche lei amava la musica (suonava il ballo sardo con l’armonica a bocca sino all’età di 92 anni), così come il nonno tiu Bainzu Ibba, e lo zio Angelino Ibba, che suonavano sia l’armonica che l’organetto.
La musica era di casa, in casa Sale: i fratelli Luciano e Eugenio furono tra i fondatori della radio del paese, “Radio Nuova Cultura”. Eugenio, faceva parte dei Fengs, una band gavoese, mentre Luciano nel dicembre del 1982 inaugurò il primo negozio di articoli musicali della Barbagia di Ollolai, e proprio in via Grazia Deledda si tennero le prime lezioni di chitarra del paese.

Durante l’adolescenza, Franco trovò su una rivista alcuni articoli di Ennio Morricone, e queste letture lo convinsero ad iscriversi al Conservatorio di Cagliari per studiare musica. L’idea iniziale fu quella di studiare per diventare professore, in realtà una volta affacciato su quel mondo, capì che poteva suonare in Orchestra e che avrebbe avuto tante altre possibilità.
Nel 1967, dunque, si iscrisse al Conservatorio di Cagliari, dove studiò contrabbasso con Giorgio Pani e Aldo Enna.

Durante gli studi, Franco e alcuni colleghi furono premiati perché si erano sempre comportati bene. Il premio – guarda caso – era una gita a Roma, e prevedeva l’assistere a una lezione di musica da Camera al Conservatorio di Santa Cecilia, assistere a un concerto di un famoso violinista russo, David Oistrakh e, infine, assistere a una prova proprio al Teatro dell’Opera: gli piacque molto, non aveva mai visto un Teatro così prima di allora… ancora non sapeva che là era scritto il suo destino. (Tra l’altro era la prima volta che prendeva la nave, tanto che al rientro in Sardegna, al porto di Cagliari, trovarono gli altri colleghi del Conservatorio, che attendevano con ansia i loro racconti dell’esperienza nella Capitale).

A Cagliari fece due anni in uno perché era molto bravo, e ricorda che uno dei suoi insegnanti, Aldo Enna, quando rientrava a Gavoi per le feste, gli prestava il suo contrabbasso, requisito necessario per potergli concedere le vacanze, perché vedeva del talento in lui, e voleva che si esercitasse, anche in ferie!

Conseguì il Diploma nel 1971, la madre e i fratelli non poterono presenziare e il padre era venuto a mancare l’anno prima, così un suo collega, il pianista Onofrio Figliola, lo accompagnò a sostenere l’esame.
Festeggiò con i colleghi del Conservatorio, e una volta rientrato in paese, organizzò uno spuntino con gli amici di sempre: (…)

Subito dopo il diploma, iniziò a suonare nell’Orchestra dell’Ente Lirico di Cagliari ma nel frattempo partecipava a vari concorsi.
Le soddisfazioni arrivarono una dopo l’altra: conseguì l’idoneità nei concorsi alla RAI di Torino, al Santa Cecilia, e al Teatro dell’Opera di Roma, e grazie a queste idoneità ricevette proposte anche da Trieste, da Palermo e dall’Australia, ma decise di stabilirsi nella capitale.

Franco amava Cagliari, e inizialmente era restio a spostarsi, ma la madre lo aveva fortemente incoraggiato (anche stavolta): “bae a Roma izzu me’, a Roma est’importante. Si poi t’ahattas male, ti ke torras a Hasteddue sempre lei, gonfia di orgoglio, contattò subito un maresciallo di Gavoi che lavorava a Roma (Mikeli Cuhusi, un amico di zio Tonino Ibba), affinché si adoperasse per cercare una pensione. Franco per ringraziarlo, successivamente lo invitò spesso a Teatro, insieme a Giuseppe Buttu (anche lui maresciallo in servizio a Roma).
La pensione si trovava in via Torino, la via del Teatro dell’Opera; non era una vera e propria struttura ricettiva, ma una famiglia che ospitava i forestieri, e Franco trascorse là i primi mesi di vita romana…

Franco sapeva che avrebbe dovuto prendere servizio al Teatro dell’Opera il 02.01.1975, così il 31 dicembre del 1974 si mise in viaggio per Genova dove ritirò il suo I° contrabbasso che aveva fatto costruire ad un artigiano, così che l’ultima notte dell’anno, si ritrovò a viaggiare in treno per Roma, con il nuovo contrabbasso, e con dentro tutta l’emozione di un sogno che stava per avverarsi da lì a poco.

Coincidenza volle che Franco terminasse a Cagliari con l’Opera La Manon di Puccini, così poté prendere servizio al Teatro dell’Opera di Roma il 02.01.1975 direttamente per lo spettacolo, saltando le prove, perché in programma c’era la stessa esibizione.
I primi colleghi con cui legò furono Riccardo Di Giacomo, il flautista Francesco Chirivì, e il I oboe Tato Del Bono, che diventò il “padre” per 4 o 5 di loro, uscivano sempre tutti insieme..e ogni tanto lui li portava da Morricone per registrare delle incisioni…

Entrato in Teatro come contrabbassista “di fila”, due anni dopo è l’unico musicista a vincere il concorso interno come secondo contrabbasso al I leggio, nessun altro idoneo. Il concorso era esaminato da una Giuria presieduta dal compositore Giuseppe Petrassi, all’epoca direttore artistico del teatro e docente di composizione presso il Conservatorio “Santa Cecilia”, e maestro, tra gli altri, di Ennio Morricone.

Durante la sua carriera ha avuto la possibilità di suonare in numerose occasioni con i più celebri cantanti della lirica e artisti di fama internazionale.
Insieme alla sua Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma e all’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretti dal maestro Zubin Mehta, accompagnarono Luciano Pavarotti, Josè Carreras e Plàcido Domingo nel primo concerto dei “Tre Tenori” evento tenutosi alle Terme di Caracalla in mondovisione, inclusa l’incisione discografica.
Era il 07.7.1990, io mi trovavo a casa di mia nonna (la madre di Franco) con gli occhi incollati alla TV…..e ricordo bene le sue parole: “Izza mi’ sede innohe e appompia a manu destra…hando bies una honca ispilìa, hussu es Franco!”

Nel 1983, a nome dell’Associazione “Nova Orchestra da Camera di Roma” di cui Franco era fondatore e consulente artistico, aveva organizzato – per conto del Comune di Roma – un’orchestra di 50/60 elementi, per accompagnare colui che ha creato il genere bossa nova, il brasiliano João Gilberto che si esibì al Circo Massimo per l’evento “L’Estate Romana” durante una serie di concerti dedicati a Bahia, la capitale della samba, e ai suoi artisti.

Durante gli anni romani ha l’opportunità di suonare con tanti primi contrabbassisti di orchestre italiane e straniere, tra cui il suo amico Francesco Siragusa, attualmente primo contrabbasso solista della “Scala” di Milano, ed Ezio Bosso, con il quale per un periodo condivise il I leggio.
Durante gli anni romani, incontra Giuseppe Di Stefano, i soprani Dame John Sutherland, Grace Bumbry, Mirella Freni e numerosi altri…; fece più volte parte delle Commissioni di diploma a Cagliari, Campobasso, Perugia, al Santa Cecilia…
E ebbe la possibilità di collaborare con i celebri Direttori d’orchestra: Daniel Oren, col quale strinse una forte amicizia, Giuseppe Patanè, Riccardo Muti, Abbado, Peter Mag, Lovr Matatich, Jan Latham Koenig, Gianluigi Gelmetti, Lorin Maazel e tanti altri.
Si esibì alla Sala Nervi per Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, al Quirinale per il Concerto di Capodanno e per un concerto privato organizzato per Ciampi e la moglie.
E per finire, nella sua lunga carriera ha partecipato a varie tournee in giro per il mondo: tra quelle più rilevanti, la partecipazione per sei anni di seguito al Teatro Sperimentale di Spoleto, in Germania (Berlino, Hannover, Dresda), Giappone (Tokyo, Kyoto, Nagoya, Osaka, Ōtsu), Israele (Tel Aviv), Ungheria (Budapest), Tunisia (Tunisi, Cartagine), Egitto (Il Cairo), Cina (Hong Kong), Russia (a Mosca, presso il Cremlino con la “La Tosca”, valorizzata dalla regia di Franco Zeffirelli).

Nel 2011 lascia la Capitale e rientra nel suo paese natio, dove trascorre le giornate insieme ai fratelli e agli amici. Ha un po’ di nostalgia degli anni a Roma, ma è felice di essere rientrato a Gavoi, paese al quale è fortemente legato.

Testo di MIlena Marchi

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